Basilicata e mezzogiornoinchieste

Quelle relazioni pericolose – 4

Cambio della guardia alla guida della Regione Basilicata. Ma nel passaggio dal centrosinistra al centrodestra, il sistema di potere lucano pare non avere soluzione di continuità. Infatti, anche il governatore appena eletto, Vito Bardi, ex generale della guardia di finanzia, non è esente dalle “relazioni pericolose”.

Come il denaro che non ha odore, così il potere non ha colore.

Di “relazioni pericolose” ci siamo già occupati relativamente ad un “sistema” di potere che ha coinvolto (spesso con implicazioni giudiziarie) soprattutto politici, amministratori e magistrati in Basilicata.

Ultimo caso, in ordine di tempo, l’inchiesta giudiziaria “il suggello” che ha coinvolto il precedente presidente della Regione, Marcello Pittella, e ne ha sancito, ante tempo, l’uscita di scena.

Dei rapporti di Bardi con l’allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, se n’è occupato, tra l’altro, il giornalista Giuliano Foschini che ha ricostruito la vicenda del processo Tarantini, in cui l’ex generale della Guardia di Finanza è stato tirato in ballo perchè presente, tra i primi, quando ancora l’affaire D’Addario non era esploso, ad una riunione operativa tra i vertici dell’indagine in corso.

Perché c’ è Bardi? – si chiede il giornalista. «Per riprendere aspramente e con toni assai duri il colonnello del nucleo di Polizia tributaria che aveva omesso di tenerlo aggiornato sul contenuto e lo sviluppo delle indagini» scrivono i magistrati di Lecce. Ai quali il pm che conduceva l’ inchiesta, Giuseppe Scelsi raccontò: «La durezza dell’ intervento dell’ ufficiale aveva poi determinato uno stato di intimidazione e di tensione del personale».

Perché Bardi voleva sapere? E soprattutto perché lui, che all’ epoca era comandante interregionale del Sud, e non il comandante regionale, Luciano Inguaggiato, che in linea gerarchica avrebbe dovuto gestire la cosa? – si chiede ancora Foschini.

I pm di Lecce hanno provato a fare questa domanda a Bardi ma «non soltanto – scrivono- si è trincerato dietro una serie di non ricordo ma, per giustificare la sua cattiva memoria, ha addirittura prospettato il dubbio di non essere stato presente a quella riunione».

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