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Basilicata: quelle relazioni pericolose – 2

Quel” decennale” intreccio tra politica, affari e parte del sistema giudiziario.

Il magistrato in pensione, Luigi Gay (foto: ANSA/ PERCOSSI)

In principio fu Henry John Woodcock (che potrebbe tornare alla Procura di Potenza – ha fatto domanda come procuratore aggiunto -) che con le sue inchieste “famose”( che hanno riguardato personaggi noti al pubblico, come Vittorio Emanuele di Savoia, poi assolto) ha portato alla ribalta la Basilicata “giudiziaria”.



Intanto la nomina di Luigi Gay, ex capo della procura lucana (in pensione dal 2017), prima a capo del coordinamento regionale antiracket e antiusura e poi come componente esterno del Consiglio d’Amministrazione dell’Unibas non è passata inosservata ed ha anche sollevato qualche dubbio rispetto a conflitti d’interesse tra la Procura e l’amministrazione regionale.

Ciò anche perchè la magistratura lucana non è stata esente, in riferimento soprattutto ad alcune inchieste giudiziarie come “Toghe lucane” o “Why not?”,  da critiche e accuse che l’hanno portata sotto i riflettori nazionali per un intreccio di amicizie e relazioni (gli inquirenti ipotizzavano favori e altre utilità) tra magistrati, politici/amministratori e imprenditori.  Soprattutto i magistrati, infatti, dovrebbero avere estrema cautela nella vita di relazione (così come previsto anche da precise norme di legge).

In particolare, da quest’ultimo punto di vista, era emerso che Emilio Nicola  Buccico  (all’epoca componente del CSM, avvocato e poi sindaco di Matera) avrebbe favorito l’allora presidente del Tribunale di Matera, Iside Granese e avrebbe intrattenuto “rapporti” con Giuseppe Chieco, procuratore capo di Matera all’epoca dei fatti; mentre nel caso dell’ ex presidente di Regione,  Filippo Bubbico si ipotizzavano rapporti, in particolare con l’allora sostituto alla procura di Potenza, Felicia Genovese, viziati da conflitto d’interessi per via della nomina del marito di quest’ultima, Rocco Cannizzaro, a direttore ASL. Gli imputati nei relativi procedimenti sono stati assolti.

Rapporti e relazioni che avevano fatto parlare di una sorta di “loggia” massonica.

 Ma senza tirare in ballo associazioni segrete vi sono rapporti e relazioni d’amicizia nate magari tra i banchi di scuola. E’ il caso, ad esempio, dello stesso avvocato Buccico e dei magistrati Vincenzo Autera (corte d’appello Potenza) e Nicola Milo (Cassazione).

In molti casi le sentenze di condanna (per processi “eccellenti” come “toghe lucane”, processi di mafia, processi che hanno riguardano politici, come la c.d. “rimborso poli”, o quello che ha visto implicata l’intera giunta materana per la gestione dei piani urbanistici) vengono annullate in appello (presidente di Corte d’Appello di Potenza essendo  in Cassazione (proprio dalla VI sezione penale), a volte con il trasferimento degli atti a Salerno. Buccico è stato anche membro del CSM ed è per questo (per questo intreccio tra amicizie personale e carriere “parallele”) che si è parlato di una sorta di cabina di regia per quanto riguarda i processi lucani su citati.

Insomma un intreccio (che in molti casi potrebbe anche non avere rilevanza penale) che coinvolge il sistema delle professioni e le carriere politiche.

La questione dell’indipendenza e dell’autonomia della magistratura, disciplinata anche a livello  costituzionale, spesso attiene a mera opportunità: come in questo caso di rapporti e/o relazioni con politici, amministratori, imprenditori o professionisti.