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Le partite di Giorgia: il G7 in Puglia, le elezioni europee e il premierato

Vetrina internazionale per la Puglia. L’ennesima. Ed esattamente in provincia di Brindisi, nella tenuta di “Borgo Egnazia”, dove, da giovedì 13 a sabato 15 giugno, si terrà la prossima riunione del G7.

Il luogo scelto è un resort di lusso sul mare, tra Fasano e Savelletri, in provincia di Brindisi. Ritrovo di star internazionali (la cantante Madonna qui, qualche anno fa, ha celebrato il suo compleanno), con oltre cinquecento camere disponibili, una notte nella suite Egnazia costa, in bassa stagione, sulle 1500 euro.

Sabato 8 e domenica 9 invece sono previste le votazioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. In Italia si vota per cinque circoscrizioni: Italia Nord-Occidentale, Italia Nord-Orientale, Centro, Sud e Isole. Dieci le formazioni politiche. Una tornata elettorale che coinciderà con alcune elezioni amministrative e che segna il termometro della politica dopo le recenti consultazioni elettorali in alcune regioni.

L’attuale governo, quello presieduto da Giorgia Meloni, è alle prese con due cavalli di battaglia, rispettivamente di derivazione berlusconiana e leghista: il premierato “forte” e l’autonomia differenziata (il disegno di legge che la prevede è stato approvato al Senato ed è in discussione alla Camera). Appena approvata, lo scorso 29 maggio, la c.d. riforma della giustizia (che prevede tra l’altro un altro cavallo di battaglia berlusconiano, ossia la separazione delle carriere dei magistrati).

Il G7 pugliese vede sul tavolo diverse questioni internazionali, le più spinose ovviamente sono quelle riguardo i conflitti in corso in Ucraina ed in Medioriente. Previste, tra l’altro, la partecipazione di Papa Francesco e del Presidente ucraino Zelensky. Previste misure di sicurezza straordinarie come quella della sospensione degli accordi di Shengen e per cui sono ripristinati, quindi, i controlli alle frontiere o l’interdizione temporanea dello spazio aereo nell’area della città salentina.

Tra le novità politiche delle elezioni europee, invece, vi è la partecipazione, per l’Italia, di due nuove formazioni, in area di sinistra: “Pace, terra e dignità” (con a capo Michele Santoro) e “Stati Uniti d’Europa” (che vede correre insieme + Europa di Emma Bonino e Italia Viva).

A livello invece delle coalizioni che compongono il Parlamento di Bruxelles, vi sono diversi gruppi di cui quelli che finora hanno governato insieme sono: il PPE (Partito polare europeo), i Socialisti e i liberali. Ursula Von Der Leyen (presidente della Commissione Europea e componente del PPE) qualche tempo fa aveva fatto un’apertura nei confronti dei gruppi di destra come ECR (il gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei), di cui fa parte anche il partito di Fratelli d’Italia, per una possibile ed inedita alleanza.

La Meloni si gioca molto in tutte e tre queste partite: nel primo caso è lei a presiedere il vertice dei sette, nel secondo per valutare la tenuta del suo Governo, la terza perchè la riforma costituzionale del c.d. “premierato” rappresenta la carta su cui Renzi si è giocato il suo di governo (ma a quanto pare la Meloni avrebbe già annunciato che in caso di sconfitta al referendum non prevede di rassegnare le dimissioni).

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