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Basilicata: quelle relazioni pericolose -3

“Il suggello” dei poteri forti

 

L’inchiesta della Procura di Matera (condotta dal pm Salvatore Colella) denominata “il Suggello”, lo scorso luglio  ha portato all’emissione di  trenta ordinanze di misure cautelari. Agli arresti domiciliari ci è finito, tra gli altri (circa venti i destinatari di questa misura), il governatore della Basilicata, Marcello Pittella per circa due mesi (misura poi “attenuata” con il divieto di dimora a Potenza); mentre,  per circa una settimana, l’ex direttore generale (poi nominato commissario) dell’ASM di Matera, Pietro Quinto, ha avuto la misura della custodia cautelare in carcere.

l’ex direttore generale dell’ASM di Matera, Pietro Quinto

In questa vicenda, che ha anche modificato gli assetti politici in vista delle elezioni regionali (la cui data, inizialmente prevista per novembre 2018 è stata poi, a più riprese, spostata), è emerso un vero e proprio sistema, che subito i media hanno definito il “sistema Pittella”, fatto di clientele e favoritismi in particolare nel settore della sanità che non ha lasciato estranei nemmeno il vescovo di Matera, Pino Caiazzo, o politici nazionali come Salvatore Margiotta (la cui moglie, dirigente della Questura materana,-  è emerso dalle intercettazioni – si sarebbe spesa per comunicare in anticipo eventuali interventi di polizia giudiziaria).

Un altro filone d’indagine, aperto a Potenza,  ha poi coinvolto altri esponenti della Giunta regionale per le nomine dei commissari dell’Asl di Potenza.

Quello della Sanità è un settore scosso, in quasi tutte le regioni (e la Basilicata non fa eccezione), da scandali e inchieste di vario tipo: e questo sia per la competenza delle Regioni in materia e sia per l’enorme flusso di fondi (di solito è la parte più rilevante della spesa pubblica regionale) che gravita attorno al pianetà sanità.

Intanto è attesa per il 27 novembre la decisione della Cassazione sulla misura cautelare per l’ex presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella.



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