Sandra Petrignani e “la corsara”
Finalista allo scorso Premio Campiello, Sandra Petrignani con la biografia romanzata di Natalia Ginzburg, ripercorre un’epoca d’ora della letteratura italiana del novecento; quella del secondo dopoguerra, quella di Torino e della casa editrice Einaudi (attorno a cui si erano stretti, oltre alla stessa Ginzburg, suo marito Leone, Cesare Pavese, Lalla Romano).
Un periodo quello, in cui l’Italia saliva alla ribalta internazionale con scrittori come Alberto Moravia o con Elsa Morante. E la Ginzburg aveva rapporti con entrambi. In particolare nel libro è messo in evidenza il rapporto tra la Ginzburg e la Morante.
– “Lessico familiare” è stato uno dei romanzi più tradotti all’estero ma nei discorso tra intellettuali in Italia molti la consideravano una “scrittrice da tinello” per il racconto fatto della minuziosità del quotidiano.” – Racconta la scrittrice in un incontro organizzato presso il Palazzo Lanfranchi di Matera dal centro culturale Carlo Levi e dalla Fondazione Leonardo Sinisgalli.
“Elsa Morante – continua – era una donna molto fragile, per continuare la sua attività di scrittrice infatti doveva assumere una buona dose di psicofarmaci.”
Il primo marito di Natalia, Leone Ginzburg è stato ritratto da Carlo Levi in un dipinto in mostra presso i locali del museo del Palazzo Lanfranchi.
I rapporti con la Basilicata, tra l’altro, non mancavano: un memorabile incontro svoltosi a Matera per l’inizio delle attività culturali del Centro Carlo Levi, vide la presenza di “meridionalisti” come Manlio Rossi Doria o Giovanni Russo, ma anche dello stesso Levi e di Leone Ginzburg.
L’appuntamento con la scrittrice è inserito in un programma di una serie di incontri su “Lezioni del novecento”.