cinemacultura

Future digs/lezioni di cinema

Si è concluso il ciclo di tre incontri sul cinema di “Ieri, oggi e domani” presso il cinema Piccolo di Matera a cura della Fondazione Matera Basilicata 2019.

Il critico savonese, Tatti Sanguineti, nell’ultimo dei tre incontri sul tema del “Cinema nel cinema” ha commentato un lungo e accurato documentario in dieci blocchi di Alberto Anile.

Il mestiere del cinema spiegato o visto all’interno stesso dei film. “Un cinema d’immaginazione o un cinema storicizzato” – come spiega Anile. Molto del cinema di Fellini ruota intorno al “circo” cinematografico, a partire proprio dal suo capolavoro (premiato con l’Oscar), “Otto e1/2” con il ritratto memorabile di un regista (Marcello Mastroianni) in crisi. Mentre il cinema “rappresentato nel cinema” di Visconti, ad esempio, appartiene più al secondo tipo, esempio ne è “Bellissima”.

Particolarmente interessante il rapporto di Sanguineti con Nanni Moretti, per cui ha anche recitato ne “Il caimano”, interpretando un “fissato” del cinema che presenta un regista (Silvio Orlando) in rovina. “Una delle poche volte – ha raccontato il critico – in cui ho creduto di morire: ero claudicante e Nanni mi ha fatto girare una scena dalle otto di sera alle sei di mattina”.

Memorabile, in “Aprile”, la scena del pasticcere trotziska, in cui Bruno Bonomo (Silvio Orlando) interpreta la solitudine del “minoritario”.

La scena del “trotziska” in Aprile

Infine Sanguineti ha anche accennato al suo rapporto con alcuni registi italiani, ricordando prima Mario Monicelli (è stato tra l’altro sul set del suo ultimo film, “Le rose del deserto”) “Un buono che molti scambiavano per burbero per la sua falsa toscanità” e poi, tra il serio e l’ironico, Nanni Moretti, “Uno che avrebbe avuto bisogno di qualche “sculacciata” con una famiglia, la sua, molto protettiva e che lo ha anche molto viziato.”

Rispondi