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Il decreto “sicurezza” e quegli immigrati senza protezione

Si è conclusa la vicenda delle due navi ONG Sea watch e Sea – eye: i quarantotto migranti sono sbarcati a Malta e ricollocati in otto diversi Paesi europei (tra cui l’Italia).

In mare aperto per più di due settimane, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, aveva negato lo sbarco nei porti italiani. Non direttamente legato al decreto sicurezza la questione della chiusura dei porti è una misura prettamente amministrativa (di Pubblica Sicurezza) del Ministro dell’Interno. Ma, se vogliamo, ne rappresenta un prodromo.

La gestione territoriale del fenomeno dell’immigrazione ed i rapporti con gli enti locali rappresentano invece uno snodo cruciale relativamente all’applicazione del decreto. I sindaci si alcune città italiane (Palermo, Napoli, Firenze) si sono ribellati al provvedimento minacciando la sua disapplicazione. Alcune Regioni invece hanno manifestato l’intenzione di presentare ricorso alla Consulta contro il decreto. Da ultimo, nel crotonese, decine di migranti sono stati soccorsi dalla popolazione e dal loro sindaco in uno sbarco su una barca a vela in spiaggia. 

https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/calabria/barca-si-arena-nel-crotonese-51-migranti-soccorsi-dalla-popolazione_3184774-201902a.shtml

Basilicata e Calabria sono solo alcuni degli esempi su come il governo penta stellato e segnatamente il ministro dell’interno vogliono risolvere la questione immigrazione.
La Basilicata si è posta come modello di accoglienza con un sistema di ospitalità diffusa (in particolare a Sant’arcangelo con la fondazione del premio Nobel Betty Willams) che, nonostante un caso in controtendenza (come quello del comune di Policoro che si appresta ad aprire un nuovo centro di accoglienza), vede ora però circa centotrenta ospiti (dei centri presenti in regione) dover abbandonare le strutture Sprar perchè titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari (ormai invalido); in Calabria invece in tale situazione sarebbero circa un migliaio. In tutta Italia sono decine di migliaia le persone che non godendo più della protezione umanitaria si troverebbero in condizione di clandestinità.

L’immagine di Salvini (sopra) che presiede allo sgombero dell’ex Pennicillina sulla Tiburtina a Roma è emblematica della situazione che si sta creando a causa delle politiche anti immigrazione del decreto sicurezza e della mancata protezione umanitaria di migliaia di immigrati.

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