Contenitori culturali a Matera: lo stato dell’arte
In un’incontro organizzato dall’organizzazione di Campo Democrativo si è voluto riunire tutti gli attori (economici, politici, operatori della cultura) della complessa gestione della “macchina” culturale in una sorta di “Stati generali” del settore dell’industria culturale e creativa della città di Matera.
“Campo democratico – si legge nella nota – nasce nel 2020 (in occasione delle ultime elezioni comunali: ndr) come momento di aggregazione, elaborazione e impegno civico per contribuire al dibattito politico in città, valorizzando e dando continuità al lavoro e alla passione già profusi nella campagna elettorale, e stimolare, sostenere, sviluppare e arricchire l’azione e gli obiettivi per una amministrazione democratica, progressista e innovatrice”.
A presentare il convegno, che si è tenuta lo scorso 13 luglio presso il Basilicata Open Space in p.zza Vittorio Veneto a Matera, sono stati il coordinatore locale di Campo Democratico, Giuliano Cotrufo e la consigliera comunale (presidente della commissione ai lavori pubblici del Comune di Matera) Mariacristina Visaggi.
Il dibattito ha registrato gli intervento, tra gli altri, del sindaco Domenico Bennardi e dell’architetto/urbanista Luigi Acito. Quest’ultimo fa parte del team che procede al restauro del cine-teatro “Duni” di Matera. “Un intervento che costa circa tre milioni e mezzo per quanto riguarda i soli lavori di esecuzione (più di quattro per l’intero progetto: ndr) – ha spiegato Acito – e che richiede circa diciotto mesi di tempo (scadenza prevista dei lavori: dicembre 2003), tra fase di progettazione e fase di esecuzione.”
Quello del “Duni” è uno “nodi” solo da poco sciolti (una querelle amministrativo/burocratica che si è trascinata per anni) sui contenitori culturali a Matera, che registra, tra gli altri, spazi importanti come la Cava de Sole o l’Auditorium “R. Gervasio”.