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A scuola da Sole

“Ho cominciato a diciott’anni come assistente alla regia, non volevo neanche fare la regista.” Esordisce così la figlia di Ugo Tognazzi ad un talk, organizzato dal Matera Film Festival, con un collettivo studentesco del liceo artistico di Matera.

“Oggi c’è la possibilità di intraprendere un percorso più agevole nel mondo del cinema. Quando ho cominciato io invece non c’erano queste possibilità.”

A chi le chiede dei consigli per cominciare a muoversi nel settore della cinematografia, Maria Sole risponde che:

“Oggi ci sono molte scuole dove è possibile formarsi e poi l’esperienza del set è fondamentale per imparare il mestiere. Io ho imparato molto sia da ciò che non si doveva fare su un set sia da quello che invece andava fatto. Insomma ho “rubato” molto per poi cominciare a dirigere un film.”

La Tognazzi (almeno tre dei quattro figli dell’attore icona della commedia all’italiana hanno calcato le orme cinematografiche del padre, sia davanti che dietro la cinepresa) è attualmente impegnata con la lavorazione di una serie Sky in quattro puntate, “Petra”, ambientato in terra ligure e tratto dai romanzi di Alicia Gimenez-Bartlett.

Nei suoi film ha trattato tematiche diverse, concentrandosi principalmente, sulla condizione della donna (“Viaggio sola”, “Io e lei”) e sulle conseguenze dolorose dell’amore (“L’uomo che ama”).

“Per “L’uomo che ama” ho tratto molto materiale da una storia finita male di mio fratello Gian Marco. Poi Pierfrancesco Favino, un altro passionale come me, è stato bravissimo ad interpretare il ruolo di un uomo che prima lascia la sua fidanzata per poi essere a sua volta scaricato dalla nuova compagna.”

“Per “Io e lei” invece ho voluto fortemente Sabrina Ferilli, con la quale ho un rapporto stupendo e con cui abbiamo una frequentazione di lunga data. Per quanto riguarda invece invece il documentario, “Viaggio sola”, quella voleva essere una risposta ed una reazione a come venivano, almeno fino a qualche hanno fa, considerate e trasmesse soprattutto in tv alcune tipologie di donne, ossia solo come donne urlanti prive di cervello.”