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Quelli che…e il racconto di Milano

Ritratto – intervista a due che di Milano ne conoscono gli aspetti: uno come giornalista di lungo corso, l’altro come rappresentante di una milanesità che vede in suo padre uno dei capostipiti della cultura “popolare” milanese.

Carlo Casoli e la scuola di giornalismo “W. Tobagi”

Carlo Casoli è piemontese e lavora da più di trent’anni in Rai. Insegna alla scuola di giornalismo “W. Tobagi” a Milano ed è responsabile dell’ufficio stampa di Rai cultura e dei centri di produzione di Milano e Torino.

Carlo Casoli (dal suo profilo linkedin in una foto di Sabina Filice)

C’è una leggenda metropolitana – racconta in un incontro all’Università milanese di Sesto san Giovanni – che riguarda questa zona di Milano: quella di un luogo chiamato la “terra dei lotofagi.” E’ questo un must della Walter Tobagi. “un luogo che – dice scherzando – è una sorta di maledizione per quelli della scuola di giornalismo”. Un posto della “dimenticanza” di omerica memoria che è anche un insegnamento per gli aspiranti giornalisti in cerca di notizie. “Un luogo che ha tanto da raccontare ma solo una ragazza una volta è riuscita a trarne una storia.”  Chiaramente Casoli non cita le sue fonti: nè il luogo, né la ragazza.

Paolo Jannacci e la “sua” Milano

Paolo Jannacci è impegnato alle musiche per lo spettacolo di Stefano Massini, “Storie” (una produzione “Piccolo teatro”).

Gli anni 70’ ed 80 milanesi sono stati pericolosi ma anche pieni di energia” – Jannacci era un bambino in quel periodo, proprio quando suo padre Enzo raggiungeva l’apice della sua carriera di cantante. Ora si racconta nei locali della RCS Academy dentro il grande complesso in via Rizzoli progettato da Stefano Boeri.

L’ingresso della RCS media group

C’era il desiderio di vivere in quegli anni in maniera dignitosa e particolare. Il mio ricordo di quegli anni è la frequentazione nella via di Milano dove abitavo con personaggi come Diego Abatantuono o Cochi e Renato. E poi c’era la Milano degli anni di piombo.

“Milano è un tram” era uno dei refrain di Enzo Jannacci; refrain che Paolo ha fatto suo. “Lo sferragliare sulle rotaie tipico milanese è un suono che mi aiuta anche nella composizione delle mie musiche.

Milano per Jannacci è anche la sua squadra del cuore, il Milan. “Solo che da un Milan – Verona negli anni ‘80 non sono più andato allo stadio… figuriamoci, poi subito dopo ci fu l’Heysel.”

Tra le caratteristiche del milanese vi sono il sarcasmo e l’irriverenza. Oggi però è un momento particolare per Milano: a mio parere vive un momento di confusione emotiva dovuta anche ad un incremento demografico.”

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