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Le cave di tufo e quella discarica abusiva

Da via san Pardo si scende verso la statale Appia. Lì dove c’è anche una chiesa rupestre (“Cristo la Gravinella”), vi è una strada di servizio, adiacente alla discesa di san Vito.

Da sempre qui i cavatori di tufo hanno le loro “botteghe”. Da una parte e dall’altra della discesa due enormi cave: la cava del Sole e la cava della Palomba. Entrambe queste cave oggi sono due fiori all’occhiello della storia culturale recente di Matera. Antonio Paradiso, scultore di Santeramo, acquistò la cava della Palomba (erano gli anni ’90) per farci quello che oggi è il Parco scultura della Palomba.

La cava del Sole invece è diventata, prima (sotto l’aministrazione Buccico), luogo all’aperto per concerti e manifestazioni all’aperto e poi, durante i preparativi (amministrazione Adduce) per Matera 2019, anche auditorium, con una struttura al chiuso per eventi e concerti.

Quello del tufo è ancora oggi un’attività molto richiesta da questa parti, per via dei molti lavori edili (in particolare di restauro o conservazione nei locali dei Sassi, strutture o scavate nel tufo o costruite con materiale calcarenitico). La “filiera del tufo”, qui, comprende anche quelli che il tufo lo lavorano (i cd “tufaroli”) e le imprese (edili o di trasporto), molte delle quali della vicina Puglia.

Tecnicamente non siamo all’interno del Parco. Appena sopra una cooperativa edilizia, negli anni passati, ha costruito case in regime di edilizia convenzionata.

Insomma, all’interno di quello che era stato anche proposto come Il “Parco delle cave di Matera” vi è una vera e propria “discarica a cielo aperto”, a cui la Guardia di Finanza, lo scorso novembre, ha posto i sigilli del sequestro. Non sempre insomma vengono rispettati quelli che sono i vincoli di una zona a ridosso del Parco della Murgia materana (sottoposto ad almeno tre vincoli ambientali: quello dell’Unesco, quello regionale e quello della locale Soprintendenza).

Un’impresa privata, la cui sede è praticamente attaccata ad uno dei simboli di Matera capitale europea della cultura (l’Auditorium cava del sole), al cui interno giacciono (ora perchè l’area è sottoposta a sequestro) rifiuti speciali di tutti i tipi (copertoni, automobili, elettrodomestici, ecc.). La normativa in materia di ambiente, ricordiamo, prevede veri e propri reati in merito all’illecito smaltimento di rifiuti.

L’attività in questione, praticamente adiacente all’auditorium Cava del Sole

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