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Sistema elettorale e vincolo di bilancio alla prova delle elezioni del 4 marzo

Due le questioni in campo: una politica, relativa al sistema elettorale, e l’altra economica, sul vincolo di bilancio.

ROMA – Le ultime elezioni politiche in Germania hanno rappresentato un momento importante sia per le difficoltà incontrate per la nascita del quarto governo Merkel (la “grand coalition” che l’ha consentita si è formata solo a distanza di quattro mesi dalle votazioni) e sia per la volontà politica (manifestata soprattutto dall’alleato di governo, Martin Schultz) di superare le politiche di austerity.

In Italia, invece, la “coalizione”, nell’ottica del “Rosatellum bis”, serve per raggiungere la quota del 40% necessaria per avere la maggioranza dei seggi. Coalizione che, in caso di non raggiungimento di tale quota, consente il “liberi tutti” ai singoli partiti.

La tornata elettorale dello scorso 4 marzo in Italia è risultata particolarmente importante soprattutto perché si è posta come quella successiva al periodo dell’aggiustamento dei conti dopo la crisi economica e dopo le ricette di austerity di “montiana” memoria.

In campagna elettorale, infatti, praticamente tutte le formazioni in campo hanno proposto politiche economiche improntate agli investimenti pubblici (addirittura i programmi di cinque stelle e del centro destra appronterebbero investimenti di circa cento miliardi ciascuno).

In questo senso però il discrimine pare essere il vincolo di bilancio (voluto dall’Unione Europea ed inserito in Costituzione) che prevede che non si debba superare, in bilancio, il limite del  3% del rapporto deficit/PIL (quello che tiene sotto controllo il debito pubblico). Non si possano cioè, allo stato attuale, fare investimenti con un deficit che superi tale rapporto.

Lo stesso Graziano Del Rio (non certo un “antieuropeista”) ha ammesso che “la crescita così come arrivata in seguito alle politiche economiche (adottate a livello nazionale ed internazionale) in questi ultimi anni è una crescita che però favorirebbe solo coloro i quali già possiedono le ricchezza”.

Movimento 5 stelle e lega (i partiti che alle elezioni del 4 marzo hanno preso il maggior numero di voti), a più riprese, hanno invocato il superamento del vincolo di bilancio.

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