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Conclusa l’anteprima del Matiff

Il Matera international film festival ha chiuso, con il premio alla carriera a Giancarlo Giannini, l’anteprima di quello che vuole diventare una biennale d’arte nella città dei Sassi

L’attore spezzino è stato l’ospite di punta del festival. In più di un’ora di conversazione ha ripercorso i momenti più importanti della sua carriera.

la consegna del premio a Giannini

“Come attore devo molto a Lina Wertmuller – ha spiegato Giannini – all’inizio degli anni ’79, il personaggio di Mimì metallurgico mi ha fatto conoscere a livello internazionale”.

L’attore ha vissuto gli anni d’oro del cinema italiano, anche se, come spiega “Già Fellini mi diceva che il cinema così come lo conoscevamo noi era morto, nel senso che il digitale avrebbe aperto alle possibilità della tecnologia ma il cinema “del fumo di sigaretta”, quello non sarebbe più esistito. Ad esempio in otto e mezzo era lo stesso Fellini che soffiava per simulare il vento sulla pelliccia di volpe di un’attrice.”

Un attore poliedrico Giannini per cui il cinema è “gioco”. “In altri Paesi l’attore si chiama player, ed è giusto così. Io ad esempio non capisco – dice ironicamente – cosa significhi calarsi nel personaggio come insegna l’actor studio. Io ho recitato a teatro il “Romeo e Giuletta” di Shakespeare, ma ditemi voi come si fà ad entrare nel personaggio quando devi stare lì per terra per diversi minuti dopo essere morto per il veleno.”

In realtà l’attore è uno che prima di una parte studia molto. “Con Visconti ho riscritto una scena quando da copione dovevo scrivere una lettera all’amante: avendo letto il romanzo, proposi un cambio. Ed il regista, con cui c’era un’ottima intesa, girò la scena con i miei suggerimenti.”

Giannini è anche uno dei più importanti doppiatori italiani (Dustin Hoffman, Al Pacino, Jack Nicholson) per cui “quella della voce è una cosa che o ce l’hai o non ce l’hai. Con i grandi attori americani devi cercare di fare il meno possibile nel senso che quando recitano loro lo fanno molto con la gestualità, per cui tu devi essere bravo a sincronizzare la tua voce con le loro battute”.

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