cultura

Anteprima di “Amabili confini” per i cent’anni dell’Ulisse di Joyce

Giovedì scorso l’incontro con Enrico Terrinoni, docente di letteratura inglese all’Università per stranieri di Perugia e traduttore de l’Ulisse per Newton Compton e Bompiani.

L’anteprima della manifestazione (quest’anno il tema è “respiro”) dedicata ai libri e alla lettura, ideata da Francesco Mongiello, si è tenuta giovedì scorso nei giardini del Museo Nazionale “D. Ridola” di Matera. A presentare la serata l’autrice materana, Agnese Ferri.

Cent’anni fa usciva il romanzo fiume dello scrittore irlandese, pubblicato dall’editrice americana che aveva aperto la “Shakespeare & c.” a Parigi. Un romanzo scritto all’inizio del secolo breve e che segnerà generazioni di scrittori. Ma non solo, perchè la scrittura di Joyce, con il suo stile sincopato e digressivo e tramite il flusso di coscienza influenzerà anche musica, il jazz in particolare e la pittura, ad esempio l’astrattismo alla Pollock.

Ulisse è la storia di una giornata, il 16 giugno 1904, di un gruppo di abitanti di Dublino. Joyce ha scelto tale data perché fu il giorno in cui Nora Barnacle, futura moglie, capì di essere innamorata di lui. Incrociando in modo apparentemente casuale le vite degli altri, i personaggi ne determinano lo svolgimento e lo descrivono, attraverso un continuo monologo interiore.

“Amabili confini” è un progetto di rigenerazione sociale delle periferie che prosegue dal 19 maggio al 16 giugno con diversi incontri.

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