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Potenza: laboratorio politico per una nuova sinistra?

Potenza, dopo il ballottaggio di ieri, risulta essere l’unico capoluogo di regione nel mezzogiorno d’Italia a guida leghista. E questo nella regione in cui, lo scorso 24 marzo, vi era stato uno “storico” passaggio delle consegne, dopo decenni di governo di centrosinistra, ad una coalizione di centrodestra.

Nel frattempo però si è consolidata un’esperienza, quella formatasi attorno al professore di fisica Valerio Tramutoli, candidato prima a governatore e poi a sindaco della città potentina con la lista “la Basilicata possibile”.

La corsa elettorale di Valerio Tramutoli è cominciata quasi “per caso”, in occasione della scelta del “centrosinistra” lucano di candidare come presidente della Regione un uomo vicino all’ex governatore Marcello Pittella.

Ma mentre le altre possibili alternative al pd lucano, come ad esempio la lista civica a sostegno della giornalista Carmen Lasorella, o si sono fatte da parte o si sono strette attorno al pd, la lista “Basilicata possibile” ha presentato, alle scorse regionali, un proprio candidatole, per l’appunto Valerio Tramutoli, con un risultato che non ha però portato alcun seggio in Consiglio Regionale per via del mancato superamento del quorum.

Le elezioni comunali di ieri hanno invece restituito un ballottaggio al fotofinish, dove un elettore su due ha votato per il candidato sindaco di “Basilicata possibile”, sostenuto da due sole liste (anche il pd ha poi finito per appoggiare quello che era stato uno dei competitor alle regionali), contro le cinque liste dell’altro candidato, con cinque consiglieri al Comune della città.

Il candidato sindaco Valerio Tramutoli

Un’esperienza, questa, che, come detto dallo stesso candidato, “si basa sui valori dell’antifascismo, dell’antirazzismo, con un’attenzione rivolta in particolare ai giovani ed al territorio, che rappresenta un modo nuovo di fare politica” e da cui può nascere, aggiungiamo noi, un’alternativa sia al centrodestra, ma anche al Pd ed al m5s.

Un’esperienza consolidata tanto da organizzarsi già in vista delle elezioni amministrative del 2020, in particolare al comune di Matera e alla regione Puglia.

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