Sul Serra, tra Pisa e Lucca
I monti Pisani rappresentano il crinale, a circa 1000 m di altezza, da cui si dominano entrambe le piane, quella dell’Arno che sfocia a mare di Pisa e quella della palude bonificata di Lucca.
Di qua dal monte Serra, dove comincia la salita nel bosco di querce, castagni e pini (una strada curata e ben tenuta, asfaltata e con segnaletica stradale, nonostante sia ad una sola corsia), battuta da ciclisti (è qui che si allenava e continua ad andare in bici, tra l’altro, il lucchese Mario Cipollini) e cacciatori, la sensazione di essere immersi tra natura e storia è qualcosa più di un semplice deja vù.
L’antico borgo medievale di Pieve di Compito (con la chiesetta di epoca longobarda, il ponticello di pietra, il ruscello e una manciata di costruzioni attualmente ancora abitate) è infatti esattamente così come doveva apparire ai pellegrini di mille anni fa che discendevano la via francigena. Un borgo il cui nome (Pieve) viene proprio dalle tipiche costruzioni medievali fatte con piccole pietre.


Amministrazione pubblica e privati cittadini qui fanno il loro meglio (e si vede) per rendere quello che è il borgo di una frazione (San Ginese di Compito) del comune rurale di Capannori (a dieci chilometri da Lucca), un gioiello fuori dal tempo e sicuramente fuori dalle tappe del turismo di massa. Un luogo dove ancora si va a prendere l’acqua alla sorgente (ce ne sono diverse lungo la salita del Serra) che sgorga pura in un ruscello limpido e dove crescono le camelie (solo qui e in pochi altri luoghi, sul lago Maggiore, in Italia)
Siamo nella zona del Compitese, dove la bonifica (con interventi che si sono succeduti dall’epoca romana fino al 1931) ha reso questa terra paludosa vivibile e coltivabile fino ad essere, ad oggi, Capannori il comune rurale più grande d’Italia. Zona di contadini, allevatori e cacciatori questa.

Lucca è ad appena dieci chilometri. Il suo centro storico è tutto racchiuso nelle mura medievali e vi si accede dalle Porte storiche. Novantanove chiese, racconta la vulgata, molte delle quali sconsacrate. Alcune di importante valore storico – artistico (la chiesa di san Michele, il Duomo, la chiesa di san Frediano). Una città che conosce sì il grande flusso turistico (soprattutto per il Lucca Summer Festival ed il Lucca Comics & Games) ma che rimane piuttosto autarchica. D’altronde è stata l’unica città toscana a rimanere indipendente fino all’Unità d’Italia con una propria Repubblica (dal XII secolo alla fine del ‘700 e poi con l’invasione dei francesi come Repubblica giacobina ed infine come Ducato di Lucca) e a non essere inglobata nel Granducato di Toscana.
La piana della Lucchesia ci riserva altre chicche. Come quella del comune di Altopascio dove, nell’antica magione, ci sono ancora i segni dell’ordine dei Cavalieri del Tau (l’ordine cavalleresco più antico del mondo costituito intorno al 1200 con il compito di dare assistenza a pellegrini e bisognosi), che si prendevano cura dei viandanti e che curavano lo spedale.
Oggi il paese di Altopascio è frequentato dai camminatori della via francigena che ripercorrono le orme dei pellegrini che dal nord scendevano in pellegrinaggio verso Roma. E non era raro che alcuni di questi pellegrini perdevano l’orientamento nella grande piana. La torre dell’orologio che svetta sul paese ed il cui campanile è detto “la smarrita”, fungeva da “faro” con i suoi rintocchi.
“La leggenda narra che si fosse persa una ragazza nella palude e che dalla magione si continuasse a far suonare le campane per richiamarla” – ci spiega l’oste di un ristorante che si trova proprio sotto la Torre, nei locali di quello che era nel 1200 un ricovero ospedaliero.



Di là dal monte Serra, Pisa (città oggi decisamente più popolare, con i suoi turisti ed i suoi studenti dell’Università, rispetto alla vicina Lucca) e la piana dell’Arno. Tutt’altro clima rispetto all’interno umido della Lucchesia (per via della palude ancora e sempre – 365 giorni l’anno – pregna d’acqua) e più temperato dalle correnti dell’Adriatico. I monti pisani rappresentano il confine fisico delle due province che in passato hanno vissuto anche una certa rivalità (dovuta all’invasione di Lucca da parte della Repubblica marinara di Pisa nel XIV secolo). Oggi invece le due province vivono di unità di intenti (dovuta anche ad infrastrutture come l’aeroporto Galilei o l’autostrada che servono entrambi i territori). E dall’alto del Serra si ha una panoramica completa di questa parte di Toscana, che va dal mare della Versilia alla Garfagnana.