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L’omaggio a Rocco Scotellaro del Museo Nazionale di Matera

Tra le tante iniziative che si susseguono per ricordare il poeta contadino e sindaco di Tricarico a cent’anni dalla sua nascita ed a settanta dalla sua morte, da segnalare quella promossa dal Museo Nazionale di Matera, “La giovane scalmana di Rocco Scotellaro“.

Una mostra, “Sempre nuovo è…Scotellaro – Al bivio”, allestita presso l’ex ospedale di San Rocco, che comprende le tavole illustrate di Giuseppe Palumbo (tratte dal volume “La giovane scalmana di Rocco Scotellaro”), alcune foto rielaborate di Mario Cresci, dei dipinti di Luigi Guerricchio e Carlo Levi e le illustrazioni degli artisti visuali lucani Kalura, Antonio Poe, La Tram, Gloria Pizzilli e Arturo Lauria.

Giuseppe Palumbo e alcune delle tavole realizzate per l’iniziativa

La mostra si avvale di un comitato scientifico composto da Carmela Biscaglia, Francesco Faeta, Annamaria Mauro, Lorenzo Rota, Pietro Sannelli, Beatrice Volpe e intende leggere l’opera e la personalità di Scotellaro in modo innovativo, facendo dialogare materiali d’archivio e linguaggi del contemporaneo.

Il poeta – simbolo delle lotte contadine lucane, morto a soli trent’anni in quel di Roma (aveva allacciato una relazione con la poetessa Amelia Rosselli, figlia di uno dei fondatori del movimento Giustizia e Libertà, Carlo Rosselli), in quel complesso (ex ospedale e prima ancora penitenziario) ci era stato anche rinchiuso per un’accusa di peculato.

Una figura, quella di Scotellaro, emblematica della Basilicata “contadina” dell’immediato dopo guerra e del suo affrancamento dalle dinamiche ancora allora vigenti del latifondismo. Fu infatti fautore dei movimenti di lotta per la concessione delle terre ai contadini e al tempo stesso sindaco del suo paese, Tricarico. Come intellettuale la sua figura è strettamente legata a quella di Carlo Levi. Fu lui infatti ad introdurlo nell’ambiente letterario dell’epoca. Dal punto di vista politico, poi, fu uno dei protagonisti della stagione del Partito d’Azione (insieme, tra gli altri, al suo compaesano Rocco Mazzarone).

Oltre alla mostra, allestita nei locali dell’ex ospedale, anche la presentazione, nel chiostro del complesso lo scorso sabato, del volume “Al bivio – la giovane scalmana di Rocco Scotellaro” (Troglodita) di Giuseppe Palumbo e Maurizio e Matteo Camerini (riedizione, in forma ampliata, dell’adattamento a fumetti di “Uno si distrae al bivio – la crudele scalmana di Rocco Scotellaro” di Giuseppe Palumbo, edito nel 2013 da Lavieri). Oltre ai disegni di Palumbo, questa nuova edizione, in cui è presente anche un testo di Elettra Stamboulis e una foto di Michele Di Lecce, è arricchita dai contributi foto/grafici elaborati da Mario Cresci, figura di riferimento per la documentazione visiva lucana.

E poi, ancora, sempre lo scorso fine settimana, un concerto degli “Abbarabbis” (con una sessione di disegno live di Palumbo ed un reading di Marco Bileddo), un talk sull’importanza degli archivi della memoria e la proiezione di un documentario.

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