L’attivista turca, Ece Temelkuran, a “Più libri, più liberi”
Roma- “Più libri, più liberi”. Sabato 4 dicembre alla nuvola Fuksas .
Nello spazio Rai del centro congressi, dove ogni anno si tiene la fiera della piccola e media editoria, Loredana Lipperini conduce “I libri e le idee”.
La fiera quest’anno (il tema è “la libertà”) si svolge in presenza, dopo le ultime edizioni virtuali delle fiere librarie italiana. I dati snocciolati dall’AIE (Associazione italiana editori) parlano di aumenti di fatturato del settore, uno dei pochi che non ha subito contrazioni a causa del covid, con i piccoli e medi editori a ritagliarsi una buona fetta del mercato.
Ece Temelkuran , scrittrice (ha scritto tredici libri tra romanzi e saggi) e autrice de “La fiducia e la dignità. Dieci scelte urgenti per un presente migliore” (Bollati-Berlinghieri, 2021), licenziata dal suo giornale (uno di quelli “vicini” al presidente Erdogan) per una serie di articoli contro il massacro dei curdi al confine con l’Iraq nel 2011, è attivista politico e per questo esule dal suo Paese, la Turchia.
“Cosa significa essere liberi e cosa esuli?” – chiede la conduttrice.
“Le faccio un esempio – risponde la Temelkuran – ultimamente mi sono trovata in aeroporto ed uno degli addetti prima ancora dei controlli ha voluto farsi un selfie.” Questo per dire che pur essendo la scrittrice un punto di riferimento per il mondo degli attivisti politici progressisti (è tra l’altro membra del Consiglio Internazionale progressista), ovvero una dissidente per motivi politici, la gente in genere è disinteressata a queste problematiche.
“Il populismo è stato uno dei danni maggiori che sono stati fatti sia nel vostro Paese (in particolare con Berlusconi), sia in Turchia (con l’attuale presidente Erdogan). Ed io non posso sopportare che la gente in Turchia sia esausta e stanca di sentirsi in costante imbarazzo per le scelte effettuate da altri.”
La Temelkuran, tra l’altro, ha ricevuto diversi riconoscimenti internazionali, tra cui il Premio per la libertà di pensiero Ayşe Zarakolu dell’Associazione per i diritti umani della Turchia.