cinema

“The Bad Guy” e la coppia Stasi-Fontana

Giunti alla corte di Amazon, Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi hanno firmato, oltre alla regia, anche la sceneggiatura ed il montaggio della serie, “The Bad Guy”, andata in onda su Prime e prodotta da Indigo film, con Luigi Lo Cascio e Claudia Pandolfi.

Nelle prime due puntate si viene introdotti subito nel cuore dell’idea di serie. Ovvero il cambiamento che può subire una persona qualsiasi (anzi, una persona perbene, colta ed istruita, come il magistrato Nino Scotellaro) diventando il boss della mafia Balduccio Remora.

Una dark-comedy, come l’hanno definita, che rimanda (quanto meno per il processo trasformativo del protagonista) alla famosa serie tv americana “Breaking Bad”.

In realtà rimandi e “occhiolini” all’immaginario cinematografico americano (per tutti la scena in cui il boss Salvatore Tracina distrugge una cabina telefonica come Robert De Niro in “Quei bravi ragazzi”) ce ne sono diversi; foss’anche anche per l’intenzione dissimulata di penetrare nel mercato degli States (visti gli ingenti costi di produzione della serie).

Saliti sul palco del cine-teatro “Gerardo Guerrieri” di Matera, insieme a parte del cast della serie (tutti giovani attori come Giulia Maenza o Alessandro Lui), i due si sono prestati anche ad una sorta di dibattito/show con i numerosi spettatori (supportati in ciò dall’attore materano Nando Irene, che nella serie interpreta un agente di polizia).

I due registi con parte del cast di “The Bad Guy” sul palco del cine-teatro “G. Guerrieri” di Matera

“Una serie costata circa 18 milioni di euro (per quasi due milioni e mezzo ad episodio) e che ha risentito delle dinamiche di gradimento della piattaforma.” – Come hanno spiegato i due alla proiezione materana dei primi due episodi.

Con una sorta di “algoritmo” infatti vengono individuati, dalla piattaforma digitale di distribuzione cinematografica di Amazon Prime, gusti e gradimento del pubblico in merito soprattutto alla durata della puntata, ma anche a scelte di montaggio o di grafica.

“Ci siamo dovuti adeguare – hanno spiegato ancora i due – e se in fase di scrittura non abbiamo avuto problemi di questo tipo, un po’ di difficoltà l’abbiamo trovata nel montaggio.”

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