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I trent’anni dal Muro e la new economy in Albania

Da ex Paese comunista a nazione, ancora fuori dall’UE, che registra un Pil che cresce del 3% all’anno.

Turismo, edilizia, industria della bellezza, sono i settori che trainano l’economia post-capitalista albanese. Con un governo che, da trent’anni (dalla caduta del Muro di Berlino e dall’inizio di quella del regime comunista del Paese delle aquile, avvenuta un anno dopo) e con il supporto economico dell’Unione Europea interviene con una sorta di Piano Marshall permanente per favorire gli investimenti privati, soprattutto dall’estero (Russia in primis, ma anche l’Italia detiene una buona fetta degli investimenti nei settori di cui sopra).

Nella capitale, in particolare, nonostante un tessuto economico – sociale mutato, è ancora evidente l’eredità del comunismo di Hoxha, con delle vere e proprie istituzioni locali, quali l’Università di Tirana o il Kinestudio, ma anche con espressioni della dittatura militare diventati richiami per turisti, come dei cunicoli scoperti sulle vicine montagne o il quartiere Biloku, un tempo vietato ai civili.

Tutto ad uso e consumo dei turisti, dicevamo, come il quartiere confinante con Biloku, che gli abitanti chiamano “Berisha” perchè sede dell’appartamento dell’ex presidente albanese (ancora attivo in politica) e sede anche di alcuni ministeri. Entrambi i quartieri del centro di Tirana pullulano di locali alla moda con la movida che coinvolge non solo i turisti, sempre più numerosi, ma anche gli abitanti stessi della capitale, che per cultura e tradizione non hanno proprio abitudini “all’occidentale”. L’Albania infatti è a maggioranza musulmana, con una buona parte di cristiani ortodossi. Anche se la religione è sempre stata praticata senza estremismi o fanatismi.

Il fatturato del settore turistico si aggira intorno a 1,5 mld di euro con il Paese che ha ormai raggiunto stabilmente le 5 milioni di presenze all’anno.

Le imprese italiane sono molto attive nel Paese, tant’è che una cordata pugliese si è proposta per la costruzione dell’aeroporto a Valona.

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