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Le misure economiche del governo penta leghista e la recessione

Dall’1,5% allo 0,6%. Sono solo due percentuali. Ma indicano il solco tra le politiche espansive annunciate dal governo giallo – verde, e dal suo ministro Tria, e la recessione paventata dalle istituzioni finanziarie.

In realtà la stima fatta dal FMI descriverebbe un’Italia in recessione tecnica (ossia in stagnazione). Ma già qualche tempo prima era stata la Banca d’Italia a tagliare la stima di crescita del PIL. Secondo l’istituto guidato da Christine Lagarde il tasso di crescita stimato frenerebbe l’intera economia mondiale.

La presidente del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde

In realtà è tutta l’eurozona ad essere interessata da un ribasso.L’attuale situazione economica sarebbe dunque il risultato degli scarsi investimenti previsti (ad esempio la mancata realizzazione della TAV, oppure opere relative ad eventi come le Olimpiadi di Roma). A far stimare la stima di crescita prima all’1,5% e poi più realisticamente all’1% sarebbe invece stata la previsione dei maggiori consumi derivanti dalle due principali misure economiche approntate dal governo: il reddito di cittadinanza e la c.d. quota 100.  

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