Al MUSMA le opere ed il “Sacrostudio” di Timossi
Esposizione, al Museo della scultura contemporanea di Matera, con un “trittico” di opere di Alberto Timossi (uno sgabello, una croce ed un sarcofago) ed una serie di foto nel suo sancta santorum (è lo studio laboratorio di Timossi a Roma).
Una grande croce rossa in pvc è posta in un’abside nei cunicoli sotterrane del “Palazzo delle cento stanze”. Un tubo rosso (della serie “Innesti urbani”) fuoriesce invece da uno degli ambienti del palazzo costruito nel XVI secolo e già residenza della famiglia dei Pomarici.
Entrambe le opere sono dell’artista romano. La prima è stata presentata nell’ambito dell’evento “Sacrostudio”, mentre la seconda è lì da quando il Museo è stato inaugurato, ormai più di quindici anni fa.
“Una di queste opere (ovvero una “serie” sui tubi rossi) è stata anche installata in una cava di marmo del carrarese – racconta l’artista durante la presentazione dell’evento lo scorso 1 aprile – ora è diventato bianco e si confonde con il paesaggio, solo che l’effetto è particolare per l’ombra che getta sul marmo.”
A comporre però l’esposizione, anche lo sgabello dell’artista ed un sarcofago. Il tutto corredato da foto. Lo sgabello di studio è usurato dal lavoro. Ciascun elemento è accompagnato da un trittico di fotografie. Sono donne ritratte sullo sgabello dell’artista a nutrire il frutto del lavoro creativo, una scultura, oppure morte sulla croce o adagiate nel sarcofago.
Curatrice dell’iniziativa Simona Spinella, coadiuvata dalla Galleria Gallerati di Roma.
Alberto Timossi, Napoli 1965, si è formato fra Genova e Carrara dove ha frequentato la scuola di scultura dell’Accademia di Belle Arti, vive e lavora a Roma.