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Il festival Sabir e le culture del Mediterraneo

Le culture del Mediterraneo vanno declinate al plurale; ci sono, infatti, realtà ed origini diverse, dai Balcani fino al Marocco. “Sabir” è la lingua franca (un misto di italiano, spagnolo e arabo) che si parlava nei porti del Mare Nostrum tra XI e XIX secolo. Un dialetto, un idioma, che unificava le tante e diverse culture.

Organizzato da Arci, insieme a Caritas, Acli e CGIL, ed in collaborazione con Asgi (Associazione studi giuridici sull’immigrazione) e Carta di Roma, Sabir è il “festival” diffuso delle culture del Mediterraneo” che, alla sua ottava edizione, si è tenuto a Matera dal 12 al 14 maggio. La prima edizione, nel 2014, si tenne a Lampedusa, luogo “simbolo” dell’emergenza migratoria successiva al naufragio di un barcone con oltre trecento persone al largo del porto siciliano nell’ottobre del 2013.

Un’edizione, quella materana, che ha visto decine di organizzazioni (nazionali ed internazionali) impegnate, con circa trenta “panel” e cento relatori.

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