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L’esperienza immersiva negli Ipogei Motta

“Matherarium” è il museo “virtuale” che è possibile visitare a Matera in quelle che erano le cantine di una delle famiglie, Motta, più in vista della città.

Inaugurata più un anno fa, tende a valorizzare un ambiente ipogeo (una serie di grotte e cunicoli, come ce ne sono di diversi, nei Sassi di Matera) appartenuto prima alla famiglia De Miccolis e poi a quella dei Motta.

La descrizione visiva e uditiva (con tanto di video, foto ed effetti sonori, spalmati sulle pareti rocciose del complesso rupestre) di quelle che erano (ed in parte sono ancora) i “tesori” di tutto il territorio della Murgia: l’acqua, il pane e l’olio.

L’acqua infatti è una delle risorse più importanti dell’intera Basilicata (diverse dighe a fornire anche il territorio pugliese), ma non solo. Quello dei Sassi di Matera è uno dei sistemi di raccolta dell’oro blu più importanti e ingegnosi. Acque piovane che venivano convogliate in enormi cisterne a servire tutta la comunità. E poi grotte utilizzate come neviere, per avere riserve d’acqua per i periodi di siccità.

Il pane, manco a dirlo, è uno dei prodotti ormai di origine controllata e protetta. Molto apprezzato per la lavorazione e per le sue farine. Ma in passato era anch’esso collante di una comunità. C’erano infatti dei forni in cui ogni famiglia portava le proprie forme di pane. Che poi venivano marchiate con i caratteristici timbri del pane.

La molitura delle olive per la produzione di olio, rigorosamente extravergine, è anch’essa descritta nel percorso immersivo. Con un antico frantoio, che all’epoca doveva essere fatto girare da muli, restaurato.

Insomma uno dei tanti luoghi suggestivi dei Sassi di Matera, valorizzato grazie ai suoi attuali proprietari, e riconvertito in “attrazione” culturale.


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