Marcello Fonte, da Matteo Garrone a Francesco Amato
Ovvero dal film “Dogman” del 2018, che lo ha visto interpretare la parte del canaro, al set della fiction “Imma Tataranni – Sostituto procuratore”.
Appoggiato ad un muretto in tufo su uno degli affacci mozzafiato sulla murgia dorata fischietta “il mare d’inverno” in un pomeriggio caldo ma ventoso. Ogni tanto qualcuno lo ferma per una foto. E Marcello si concede. “Sì, mi fa piacere!” – dice.
Attraversa il dedalo dei vicoli del Caveoso e arriva ai piedi del complesso rupestre dell’Idris. Scorci da fotografare con una luce tiepida tra il giallo e il rosa. Locali aperti e case dalle porte spalancate. E’ metà settembre ma qui i turisti sono ancora di casa. Tanto che ad un lounge bar c’è la fila. Il posto è sicuramente suggestivo. Abbarbicato sulla roccia con una vista unica sulla Gravina e sulla Murgia.
Appena arrivato a Matera dopo essere stato ad un festival del cinema a Tropea. Vita d’artista che gli lascia qualche strascico. “Eh sì, stamattina ero in Calabria con un sole molto forte, sono arrivato qui con questo vento, insomma complice anche lo stress mi sono beccato un bel raffreddore.”
Fonte è calabrese della provincia di Reggio Calabria. Con “Dogman” ha ricevuto il prestigioso Prix d’interpretation masculine al festival del cinema di Cannes nel 2018 ed ha quindi avuto una certa notorietà in una parte, quella del tolettatore di cani, che richiama alla memoria un fatto ed un personaggio, er canaro, realmente esistiti. Ha recitato in diversi film per il cinema e la tv e diretto “Asino viola”.

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